giovedì 28 marzo 2019

Monte Morrone, Rava Macaragna

Solitaria ed impegnativa discesa, da affrontare tassativamente con neve primaverile e ben assestata.
Il laborioso e faticoso accesso è compensato da una sciata spettacolare, sempre ripida e incassata, su pendenze che impongono costante attenzione e rendono la gita una vera chicca per gli appassionati.
L'ambiente è maestoso e isolato, al riparo dalle folle che invadono le ben più note rave: uscita nel complesso consigliatissima.

Accesso: Roccacaramanico (PE)
Tempo di percorrenza: 5 ore
Dislivello: 1000 m
Difficoltà: OSA
Valutazione: ***

Dal piccolo abitato di Roccacaramanico si imbocca la sterrata che costeggia fedelmente le pendici del Monte Morrone, percorribile in auto (meglio se fuoristrada) solamente fino a dove neve o vegetazione lo consente. Noi abbiamo parcheggiato a circa 1 km dal paese, trovando la strada sbarrata da un nevaio.
Sci in spalla (o pellando, in caso di maggiore innevamento) si percorre ora la monotona strada, in piano, per circa 40/45 minuti, fino a raggiungere la base della Rava Grande, parallela alla Rava Macaragna, della quale si vede bene il ripido canalino finale.
La salita si effettua, generalmente, per la Rava Grande, meno ripida della "sorella" parallela ma comunque discretamente faticosa.
Sci ai piedi superare una prima strettoia con ripide svolte, e procedere all'interno del canale fino al suo termine.
Credo che sia inevitabile, dopo la prima metà del canale, procedere con gli sci in spalla: noi abbiamo tracciato con fatica la salita sino al termine della Rava, posto su un pianoro da cui si gode di un panorama stupendo sull'antistante Monte Amaro.

Faticosa risalita lungo la Rava Grande

Quasi fuori

Infilati nuovamente gli sci, in pochi minuti si giunge agevolmente alla panoramica croce di vetta del Monte Morrone, a quota 2.061 mslm.

Verso la vetta del Monte Morrone

Vetta del Monte Morrone

Da qui si scende ora per facile pendio fino all'imbocco della Rava Macaragna, posto a sinistra (faccia a valle) di uno sperone roccioso.
L'ingresso non è ripidissimo, ma neppure da trascurare: sciamo veloci e su buona neve, addentrandoci verso il centro della Rava, dove le pendenze aumenteranno sensibilmente (considerare 40 gradi costanti).

Rava Macaragna dall'alto...

Tratti ripidi

Si affrontano, scendendo, diverse ripide strettoie, con cambi di pendenza che credo sfiorino i 45 gradi e che richiedono piede fermo.

Bellissime strettoie

Ultimi ripide curve prima del canalino finale

Superato un ultimo stretto budello ci si ritrova sul più ampio conoide alla base delle Rave, appena sopra la strada: dopo queste ultime due curve non resta che aggiustare nuovamente gli sci sullo zaino e ripercorrere il monotono percorso sino alla macchina.
Gita nel complesso faticosa ma spettacolare, sia per il completo isolamento in cui si svolge sia per la continuità della discesa.

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