giovedì 28 aprile 2022

Il Grande Imbuto del Monte Vettore

Ripida, elegante ed estetica, ma anche impegnativa e oggettivamente pericolosa. 
La discesa del Grande Imbuto del Monte Vettore (detto anche Fosso di Colleluce) è una classica e grandiosa uscita scialpinistica nel gruppo dei Sibillini, ma necessità un'adeguata preparazione e un'oculata scelta delle condizioni.
Il toponimo imbuto non è infatti casuale, e il grande pendio a ventaglio, esposto ad est, ripido ed erboso, convoglia valanghe di enormi dimensioni; l'accesso al vallone è peraltro possibile solamente risalendo un ripido canalino di erba e sassi, spesso privo di neve, per il quale potrebbe tornare utile una corda.
La gita, forse anche per queste caratteristiche, è imperdibile.

Accesso: Montegallo (AP)
Tempo di percorrenza: 5/6 ore
Dislivello: 1.100 m
Difficoltà: OSA
Valutazione: ****


La discesa dell'imbuto del Monte Vettore è un itinerario da prendere in considerazione unicamente a primavera inoltrata, quando i ripidi pendii che formano il grande ventaglio sono ormai sicuri dalle grandi valanghe che scendono lungo questo versante.
In tali condizioni, pur potendosi raggiungere per via più agevole la vetta del Vettore (da Forca di Presta o per i Mezzi Litri) si consiglia comunque di percorrere l'itinerario anche in salita, in modo da verificarne preventivamente lo stato e da individuare la migliore linea per scendere.


Da Montegallo, verificando la presenza di eventuali divieti di transito alle auto, si giunge per comoda carrozzabile nei pressi della Sorgente del Fluvione, circa a quota 1.300 mslm.
Si supera qui un cancello e si procede per traccia sconnessa per poche centinaia di metri, entrando in tal modo nel colatoio e risalendolo fino ad una sorta di biforcazione. 
Sul lato destro (sinistro orografico) si trova un insormontabile salto, che impone quindi la risalita del canalino di sinistra per accedere ai pendii superiori.
Si tratta di circa 100 metri di canale alquanto infido e ripido, costituito da quel misto di erba, terriccio e roccette instabili che caratterizza ambienti di tal fatta. 
La sua risalita, in assenza di neve, può essere agevolata dall'utilizzo di ramponi e piccozza (occhio!).

L'attacco del ripido canalino che immette nel fondo dell'imbuto

Potrebbe essere una buona idea, per agevolare quantomeno la discesa, portare una corda da lasciare all'uscita del canale, da potersi così utilizzare al rientro, ancorandola agli arbusti presenti sul lato sinistro dello stesso.
Si raggiunge, al termine del canalino, il vero e proprio Imbuto, ove si possono ora calzare gli sci ed iniziare la risalita.


Qui abbiamo trovato preferibile risalire non già la parte centrale dell'impluvio, ma un canale sulla destra (sinistra orografica), sbucando per mezzo di questo su un più ampio pendio.
Risalendo questo pendio (faticosamente) siamo in tal modo giunti nei pressi di un comodo canalino, oltre il quale abbiamo raggiunto il pianoro sommitale del Monte Vettore e quindi la vetta.


La discesa può avvenire per l'intero ventaglio: per ragioni di sicurezza e per evitare di incontrare strettoie prive di neve abbiamo sciato l'itinerario di salita, con neve un po'appesantita ma in un contesto decisamente eccezionale.
Giunti infine al termine dell'impluvio si ripercorre a ritroso, non senza difficoltà, il canalino percorso all'andata e si giunge, da qui in breve, al punto di partenza.


Come suggerisce l'esposizione a est, è assolutamente consigliato partire presto e scendere prima che il pendio assuma caratteri di instabilità.

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