lunedì 14 giugno 2021

Via Estrema Sinistra, San Vito (Ascoli)

Piacevole via, protetta a fix, che si sviluppa in isolato e aereo ambiente montano; bei panorami su Laga, Sibillini e Gran Sasso.
Le difficoltà sono contenute entro il 6a e l'arrampicata è sempre piacevole: le protezioni presenti ove necessario rendono la salita confortevole.
Soste attrezzate con due fix e cordone, portare il necessario. 
Prestare attenzione nei tratti di raccordo dove la roccia è instabile.

Accesso: San Vito (AP)
Tempo di percorrenza: 3.30 h
Dislivello: 250 m svil.
Difficoltà: 6a max
Valutazione: ***


Raggiunto il paesino di San Vito, poco oltre Ascoli Piceno, proseguire per la strada che in breve diviene sterrata.
Si percorre nuovamente un tratto di asfalto, per poi riprendere la brecciata; superata una stretta curva, prima che la strada stessa svalichi, si trova un bello slargo sulla destra, ove parcheggiare.
A sinistra è già visibile la parete, che si raggiunge in circa 15 minuti per una comoda carrareccia.
Si arriva, in questo modo, nei pressi di una cava dismessa, al cui margine destro, in corrispondenza dello spigolo, si trova l'attacco della via, indicato da una scritta sbiadita.

L'attacco della via

L1: si sale dritti per le facili rocce biancastre, rimontando lo spigolo ed andando a sostare sulla destra (35 m, 5b)

L1

L2: sopra la sosta per placca, poi per diedro con roccia da verificare, sostando infine comodamente (5b, 30 m)
L3: tiro di raccordo, salire tenendo la destra per rocce rotte, quindi procedere per erba (esile traccia) sino a raggiungere una paretina dove si sosta (40 m, 5a)
L4: in lieve traverso verso sinistra, poi dritti per bella placca, oltre la quale si trova la sosta (25 m, 5b)
L5: tiro di raccordo, procedere in traverso verso destra per toppe d'erba ed esile traccia sino alla sosta (35 m, II)
L6: attaccare la bella placca tecnica con fessure e buche, raggiungendo un diedro sulla sinistra, oltre il quale per breve cengia si giunge in sosta (35 m, 5c)


L7: bella lunghezza con movimenti in lieve strapiombo, sempre ottimamente ammanigliati, che conduce ad una sosta su clessidroni o albero (35 m, 6a, sosta da attrezzare)
L8: tiro di raccordo, salire alcuni metri per erba, poi attaccare (cordone poco visibile) la sovrastante gobba rocciosa priva di protezioni, sino a raggiungere, per terreno via via più facile, la parete dove si sosta su singolo spit o albero (40 m, 5a)
L9: tiro chiave, bellissima lunghezza dove, prima in traverso verso sinistra, poi dritti, si guadagna l'uscita su strapiombo ammanigliato (30 m, 6a)

L9

L10: tiro di raccordo, proseguire per le facili rocce sopra la sosta poi per terreno erboso (35 m, III)
L11, salire facilmente fino ad un intaglio, quindi attaccare la placca più tecnica con passaggio in aderenza e proseguire con arrampicata più facile sino al termine della via (5b, 40 m)

Discesa: proseguire una decina di metri lungo la dorsale, quindi tagliare a sinistra per vegetazione ed esile traccia, sino ad individuare i primi omini. Si procede ora in ripida discesa, abbastanza infastidita dalle frasche, sino a rientrare nei pressi della cava.

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