lunedì 10 febbraio 2020

Il Monte Vancomun (Hochspitz) dalla Val Visdende

La vetta del Monte Vancomun (2.580 mslm) si trova lungo la cresta che segna la linea di confine fra Italia e Austria, ed è la più elevata delle cime della Val Visdende.
La salita con gli sci all'Hochspitz, nome austriaco della montagna, regala panorami di una rara bellezza e grandiosità.
L'itinerario, con partenza dalla località Costa d'Antola, presenta delle difficoltà alpinistiche nell'ultimo tratto e offre una sciata non lunghissima rispetto al dislivello da compiere.
La maestosità della salita, il totale isolamento del luogo e la bellezza degli scorci rendono questo itinerario comunque del tutto meritevole e consigliabile.

Accesso: Val Visdende, Santo Stefano di Cadore, loc. Costa d'Antola
Tempo di percorrenza: 7 ore
Dislivello: 1250 m
Difficoltà: BSA
Valutazione: ***



La scelta dell'itinerario stavolta avviene con l'ausilio di una guida cartacea trovata quasi per caso: ci troviamo in "trasferta" a Santo Stefano di Cadore e, oltre a fare qualche cascata di ghiaccio, cerchiamo anche un bel giro con gli sci.
Di buon mattino, quindi, ci dirigiamo verso la vicinissima Val Visdende, restando piacevolmente sorpresi nello scoprire questa località che a quell'ora sembra totalmente disabitata.
Al parcheggio, in località Costa d'Antola (un bar, poche case, nessuno in giro), sono -9 gradi e i primi passi con gli sci ai piedi sono più che altro un modo per scaldarsi.

Costa d'Antola

L'itinerario inizia seguendo una larga strada forestale che dirige verso Malga Chiastelin, risalendo la Val Carnia.
Dopo poco, nei pressi del Laghetto dei Cervi, abbiamo lasciato la forestale, prendendo la traccia, più esile, che risale verso la Malga delle Drottelle.
Il percorso rende qui obbligatorio procedere con gli sci in spalla: all'interno del bosco si attraversa più volte il torrente e si procede per esile traccia, guidati da alcuni rari segnali.

Il disagevole sentiero verso Malga Drottelle

Si esce in questo modo su una ampia e panoramica radura (circa 1812 mslm), oltre la quale - di nuovo con gli sci ai piedi - ci si trova sul fianco del Col Chiastelin: di fronte, verso nord, è già evidente la Forcella Val Carnia.

Il panorama inizia ad allargarsi

La Forcella Val Carnia

Iniziando a godere di un bellissimo panorama, risaliamo ora il vallone che conduce, sempre più largo, alla forcella, a quota 2314 mslm.
Siamo sulla linea di confine fra Italia e Austria, e di fronte a noi si apre ora un'immensa visuale sull'arco alpino, che da sola potrebbe già valere l'intera gita.

Risalendo alla Forcella Val Carnia

Verso l'Austria

Ma non ci basta!
Calzati i ramponi, sci in spalla e piccozza in mano, iniziamo ora a salire verso la vetta del Monte Vancomun, imboccando un ripido canale di neve nei pressi della cresta.
Le pendenze, inizialmente lievi, vanno aumentando man mano che si sale, fino a circa 45°; oltrepassata una ripida cornice si giunge quindi in vista della grande croce di vetta, che si raggiunge passando su terreno più appoggiato ed infine su cresta.

Ripido canale verso la vetta del Vancomun

Vetta!

Decisamente consigliata anche la salita alla vicina anticima, priva di croce, che regala, se possibile, una visuale ancora più grandiosa e ampia.
Si ripercorre ora, sci in spalla, la cresta sottostante la vetta, infilando gli sci, pronti per la discesa, nel sottostante ampio vallone.

La prima parte della discesa

Su bel pendio si guadagna in breve il fondo della conca, uscendo da questa sulla sinistra e continuando la sciata, costeggiando il Col Chiastelin, fino a circa quota 1900 mslm, ove si imbocca il poco visibile sentiero che conduce a Malga Chiastelin (come riferimento prendere gli ultimi dossi prima del bosco, senza raggiungerlo).

Malga Chiastellin

Inizia ora un faticoso rientro, raggiungendo prima la Malga per la "strada delle malghe" e poi percorrendo la lunga e monotona forestale che condurrà al bivio per la Malga delle Drottelle imboccato all'andata. 
Giro nel complesso abbastanza faticoso e con una sciata relativamente breve, se rapportata alla lunghezza dell'itinerario, per il quale è necessario avere comunque padronanza di piccozza e ramponi su pendii ripidi.
Ciononostante, si tratta di una gita completa eccezionalmente panoramica e spettacolare, che si svolge in ambiente maestoso e isolato, dove credo sia molto raro incontrare folle, insomma, pienamente consigliata!

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