venerdì 23 giugno 2023

Rocca Provenzale, Danza Provenzale

Al culmine della lunghissima Val Maira, la Rocca Provenzale svetta con la sua prua slanciata tra i grandi valloni che compongono queste remote montagne.
Lungo la sua parete sud-est corre Danza Provenzale, una via sportiva con difficoltà non elevatissime ma che richiede buona sicurezza nei passaggi, data la chiodatura (a fix) alquanto distanziata.
L'arrampicata è stupenda e di stampo moderno, si articola in placche e strapiombini con poche possibilità di integrare le protezioni presenti.
Per una ripetizione sono sufficienti 10 rinvii; soste in loco su fix da collegare.

Accesso: Chiappera (CN)
Tempo di percorrenza: 3 ore
Dislivello: 200 m svil.
Difficoltà: 6a/6a+ - 5c obbl.
Valutazione: ****


Dall'abitato di Chiappera imboccare la strada che costeggia la Rocca Provenzale; dopo un paio di curve si parcheggia in un comodo spiazzo sulla destra, poco oltre una palettina segnavia con indicazioni per Colle Greguri.

Si imbocca il sentiero per il Colle Greguri e si procede lungo lo stesso sino a individuare una deviazione sulla sinistra, che conduce alla base della parete.
Per individuare l'attacco, lungo il sentiero, si prenda a riferimento un lungo diedro rossastro che si staglia lungo la parete; alla destra di questo, in corrispondenza di una sorta di cengetta erbosa, si individua l'attacco della via, segnato con targhetta metallica (30 min dal parcheggio).


L1: affrontare la facile placca fino ad un piccolo strapiombo che si supera su buone prese, poi ancora per placca sino in sosta su comoda cengia (30 m, IV+, 3 fix)


L2: salire la placca sovrastante seguendo la linea di minor resistenza della parete con bei movimenti, alcuni delicati, e chiodatura alquanto rarefatta; dopo un lieve strapiombo tendente a destra uscire in sosta su piccolo ballatoio (40 m, V+, 7 fix)
L3: muretto verticale, poi tettino con buone prese e quindi placca tecnica da affrontare a sx per uscire su muretto più agevole (30m, V, 6 fix)
L4: traversare con grande esposizione verso sinistra, quindi superare un ostico passo per uscire dal tettino, dopo il quale con arrampicata verticale ma più facile uscire su un comodo pianoro (20m, V+/VI-, poi V, 5 fix)
L5: affrontare con decisione il tettino sopra la sosta, quindi proseguire per placche con bei passaggi tecnici fino a sostare sotto una linea di grandi strapiombi (40 m, IV+/V, 6 fix)


L6: per placca appoggiata raggiungere lo strapiombo giallo fessurato, attaccarlo con bei movimenti e uscirne con ribaltamento difficile; proseguire per placca appoggiata, quindi per diedro ben ammanigliato sulla sx fino in sosta (25 m, VI+ oppure V+/A0, 6 fix)


L7: per rampetta a destra della sosta, quindi a sinistra su diedro aperto (20 m, III, nessun fix)

Discesa: in doppia lungo la via o, con ulteriore tiro dopo L7 (da noi non percorso, dovrebbe essere III grado) raccordandosi alla via normale.

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