venerdì 8 luglio 2022

La Cengia dei Fiumarelli

Itinerario meritevole, fuori dai sentieri battuti e riservato a escursionisti con buona capacità di orientamento e piede ben fermo.
La cengia dei Fiumarelli, incassata tra le balze rocciose della Val di Panico, è praticamente invisibile dal basso: solamente durante la sua percorrenza si scorge pian piano il logico ed esposto percorso che consente di attraversare ambienti unici e ancora pienamente selvaggi, fatti di ripide balze, colatoi ed anfratti.

Accesso: Casali di Ussita (MC)
Tempo di percorrenza: 6 ore 
Dislivello: 800 m
Difficoltà: EE
Valutazione: ****


Dal parcheggio di Casali salire per la comoda stradina che conduce alla bella fonte all'ingresso dell'abitato, poco sopra il vecchio rifugio.
Prendere qui a destra e procedere per il sentiero, attraversando un piccolo ruscello, oltre il quale il terreno si fa più ripido e ghiaioso.


Dopo una faticosa salita si raggiunge un bel pianoro, con fonte d'acqua, dove si prosegue brevemente per la traccia, lasciandola quindi per girare a destra, su terreno aperto e senza sentiero.
Si seguono grossomodo i paletti di una vecchia recinzione, salendo a vista tra cardi e bassi ginepri, puntando ad una piccola macchia di alberi.

La stupenda Val di Panico vista dall'inizio della Cengia dei Fiumarelli


Alcuni omini indicano ora la traccia da tenere girando sulla destra, dove il percorso torna ad essere visibile: si accede qui, dopo circa un'ora di cammino, alla Cengia dei Fiumarelli.
La traccia è ora esile ma netta e inizia a percorrere la cengia vera e propria su passaggi a volte discretamente esposti, dove fare particolarmente attenzione anche al terreno.



Si giunge in questo modo alle prime cascate, sospese su vertiginose balze con splendida vista sulla Val di Panico e sul massiccio del Monte Bove Nord.


La ripida e incassata forra appena attraversata

Sempre seguendo l'esile traccia, che si fa vedere di passo in passo, si giunge ad un secondo colatoio, da noi trovato in secca, oltre il quale si inizia a perdere lievemente quota, contornando un ultimo bastione prima di raggiungere la Costa d'Asino.
Il GPS può essere a volte utile in questa traversata; considerare che la cengia si tiene sempre a circa 1.400 m di quota su traccia sempre abbastanza netta, per quanto minima.
Giunti alla Costa d'Asino - salvo cercare di raggiungere la vicina Val di Panico per far rientro dalla sterrata - si inizia a salire faticosamente, senza traccia, su terreno ripido e ghiaioso (sulla dx si nota una sorta di canalone), sino a raggiungere un pianoro con una fonte, dove è probabile trovare greggi al pascolo (potrebbe essere la Fonte delle Cavalle, ma sulla carta questa sembrerebbe essere indicata più a sinistra).

In risalita lungo la Costa d'Asino

Dalla Fonte si giunge in breve al sentiero che in pochi minuti conduce al Rif. del Fargno, ottimo punto panoramico e di ristoro.
Per far rientro a Casali di Ussita si procede ora per la comoda sterrata che costeggia il Monte Rotondo, abbandonandola poi in corrispondenza di un evidente omino, dove inizia la discesa vera e propria.
Il sentiero, sempre evidente, è in questo tratto ghiaioso e non particolarmente piacevole, seppure sia ben visibile il pratone con fonte attraversato all'andata e dove ora occorre fare rientro.
Raggiunta la fonte si procede a ritroso per il sentiero seguito al mattino, fino a Casali e quindi alla macchina.


Nessun commento:

Posta un commento