giovedì 5 gennaio 2023

La Vetta Orientale per il Canale dei Contrabbandieri

La salita alla Vetta Orientale del Corno Grande per il Canale dei Contrabbandieri è un itinerario alpinistico di stampo classico che si svolge prevalentemente all'interno di un incassato canale, con alcuni tratti tecnicamente interessanti anche se non estremi.
Senza utilizzare gli impianti di risalita si tratta di un'ascensione di ampio respiro, che culmina in una delle vette più affascinanti del massiccio.

Accesso: Prati di Tivo (TE)
Tempo di percorrenza: 7 ore
Dislivello: 1.300 m
Difficoltà: AD (tratti 70°, pass. II)
Valutazione: ****


Dai Prati di Tivo, o se possibile dalla piana dei laghetti, seguire il sentiero che conduce alla stazione di arrivo della funivia, nei pressi della Madonnina. 
In condizioni di scarso innevamento, sin qui, si impiega circa un'ora di piacevole cammino.

La Vetta Orientale e il Corno Piccolo dalla piana dei laghetti

Procedere ora verso il Vallone delle Cornacchie, superando il Passo delle Scalette e raggiungendo in ambiente ampio il Rif. Franchetti.
Nella stagione invernale è sconsigliato seguire la traccia estiva: è preferibile compiere un più ampio giro costeggiando la parete Est del Corno Piccolo, ciò per evitare alcuni risalti rocciosi e traversi che imporrebbero una progressione molto delicata.


La parete Est del Corno Piccolo dal Rif. Franchetti

Dal Rif. Franchetti salire ora il sovrastante pendio in direzione del Ghiacciaio del Calderone, giungendo nei pressi dello stesso.
Si nota ora, poco a destra del canale che caratterizza la via normale alla Vetta Orientale, un incassato canale che in alto sembra quasi stringersi senza sbocco: è questo il Canale dei Contrabbandieri.


Infilati gli imbraghi si inizia quindi a percorrere il canale, che presente dopo circa una cinquantina di metri un primo saltino a 70 gradi, oltre il quale si trova, a sx, un comodo spuntone per eventuale sosta.
Si prosegue ora per circa 60 metri su pendenze più dolci, ma costanti, fino ad una biforcazione. Qui, vedendo una bella goulotte, abbiamo imboccato il ramo sinistro.
Le pendenze qui aumentano e affiora del buon ghiaccio; dopo circa 20 metri, dove il canale si strozza, è possibile attrezzare una sosta sfruttando buone fessure per chiodi.
Con un tiro di corda da 40 metri si superano ora un paio di simpatiche strozzature (pass. II su roccia) sino a sbucare in cresta, poco distanti dalla Vetta Orientale.

Ultimo tratto prima della fine della via

Camminando, dal termine della via, si raggiunge quindi la bella vetta, balcone stupendo sull'intero massiccio del Gran Sasso.

Vetta Orientale

La discesa avviene seguendo la via normale, per pendii da affrontare in parte faccia a monte, discendendo da ultimo l'evidente canalino che immette direttamente sul Ghiacciaio del Calderone.

In discesa lungo il canalino della via normale alla Vetta Orientale

Da qui, per il percorso di andata, si rientra ai Prati di Tivo.

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