giovedì 13 ottobre 2022

Gola di Frasassi, Via Verde

La Via Verde è un itinerario a torto poco conosciuto e poco ripetuto nella Gola di Frasassi.
Si tratta in realtà di una salita meritevole, di stampo classico, che nel 2016 è stata peraltro rivisitata, con posizionamento di alcuni fix nei passaggi chiave e alle soste. 
L'arrampicata è sempre aerea e di soddisfazione, con obbligatorio di poco superiore al V grado e alcuni singoli di VI azzerabili.
Le protezioni in via, eccezion fatta per i fix aggiunti nel 2016, sono principalmente vecchi chiodi, da verificare con attenzione.
È consigliato quindi un piccolo assortimento di protezioni medio-piccole e di cordini per allungare le rinviate; la discesa avviene in doppia. 

Accesso: San Vittore di Genga (AN)
Tempo di percorrenza: 3/4 ore
Dislivello: 150 m
Difficoltà: D+ (VI/A0, obbl. V+)
Valutazione: ****


Provenendo da San Vittore si supera l'ingresso turistico delle Grotte di Frasassi e si parcheggia, poco dopo, appena possibile, in uno degli slarghi presenti.
Attraversata la strada, si risalgono alcune facili roccette situate nei pressi di una vecchia costruzione in mattoni, sino alla base di uno dei piloni delle reti parasassi ivi presenti.
Da qui si inizia a seguire una vaga traccia di sentiero in salita che conduce ad una sorta di nicchia rocciosa, con corda fissa, oltre la quale si piega a destra ancora per traccia poco visibile.
Si prosegue ora su una sorta di cengia ricoperta di vegetazione individuando, in corrispondenza di un omino, una fettuccia legata su un albero ed una corda fissa che scende per alcuni risalti.
Al termine della fissa, per vaga (o meglio, inesistente) traccia si procede verso sinistra affrontando un passaggio più esposto in corrispondenza di una cengia di roccia. Si nota, da qui, il grande arco roccioso nei pressi del quale si trova l'attacco della via; circa 30 min. dalla macchina.

L1: rimontare su una sorta di cengia, arrivando ad uno spit con cordone; da qui alzarsi per placca e quindi fessura (VI o V e A0, 3 fix vicini), entrando in un bel diedro di roccia compatta, che si segue con arrampicata continua e atletica (V) sino alla sosta su alberello (35 m, VI, V, numerosi fix e ch., sosta su 2 fix).


L2: dalla sosta salire sullo spigolo e procedere verso il sovrastante diedro, che diviene man mano più verticale fino a chiudersi in piccolo strapiombo, agevolmente superabile con pass. V; affrontare quindi una bellissima placca a tasche, oltre la quale si sosta su cengia (45 m, IV, V, alcuni ch. da verificare,  sosta su 2 fix).


L3: salire sulle rocce dinanzi alla sosta e traversare verso sinistra fino a raggiungere una sosta con catena: non sostare, ma alzarsi sopra quest'ultima e affrontare un passaggio di VI (oppure A0), quindi con più facile arrampicata uscire verso destra a reperire la scomoda sosta su due chiodi (20 m, VI/A0, 2 fix, 1 ch., sosta su 2 ch.)
L4: traversare decisamente verso destra (ch. a lama) quindi entrare - con attenzione alla roccia un po'fragile - in una rampa/diedro ascendente verso destra (IV, alcuni chiodi malsicuri) dalla quale accedere ad un più verticale diedro (IV+) che termina in una terrazza alberata; da qui si rimonta su una cengia rocciosa ove si sosta (40 m, IV+, alcuni ch. da verificare, sosta su 2 fix)
L5: sulla verticale della sosta per ammanigliato strapiombino, quindi dritti per un diedro appena accennato, uscendone con altro passo strapiombante (IV+/V; attaccare ora un facile diedro di roccia compatta che impenna al suo termine sino ad uscire con passo più delicato di V+ (35m, IV+, V+, alcuni ch., 2 fix, sosta su albero)


Discesa: dall'albero di L5 una calata fino alla sosta di L4. Da L4 una calata fino alla sosta di L2, saltando quindi quella di L3. Da L2 sino ad L1 (occhio a dove finiscono le corde) e da qui sino a terra.

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