sabato 12 agosto 2023

Pala del Belia, Spigolo Sorarù

Ascensione estetica, di discreto sviluppo, che vince il netto spigolo della Pala del Belia su roccia generalmente buona.
Abbiamo trovato un po'difficoltoso il reperimento della linea di salita nella prima parte, pur su difficoltà modeste, orientandoci decisamente meglio nella sezione superiore.

Accesso: Passo Duran
Tempo di percorrenza: 5 ore
Dislivello: 400 m svil.
Difficoltà: V/V+
Valutazione: ***


Avvicinamento: da Passo Duran prendere il sentiero che sale verso il Rif. Carestiato. Poco prima di giungere al rifugio, dopo aver oltrepassato una sorta di grande canalone, si prende una piccola traccia sulla destra che, inoltrandosi tra la bassa vegetazione, conduce in circa 10 minuti all'attacco della via.


L1: salire il diedrino posto appena a sinistra dello spigolo, spostandosi poi sulla destra, oltrepassando un fastidioso mugo (abbiamo trovato particolarmente ostico questo tratto, pur gradato di IV dalle relazioni) oltre il quale su difficoltà più contenute si guadagna la sosta su un comodo ripiano con larice (50m, IV ?)


L2: per toppe terrose facilmente verso destra, raggiungendo la base di un marcato diedro (15 m, III)
L3: salire il diedro e uscirne a destra su terreno più facile (30 m, IV, poi III)
L4/5: in questa sezione abbiamo perduto l'orientamento, salendo comunque per difficoltà attorno al III/IV sino a raccordarci alla via originale nei pressi della comoda cengia alla base del diedro che immette nella parte alta della salita. Credo sia possibile compiere più varianti, avendo reperito comunque alcuni ancoraggi, anche per sostare.
L6: salire il bel diedro, ottimamente ammanigliato, sino a sostare al suo interno (45m, IV)
L7: proseguire per il diedro che diviene più stretto, uscendone sulla destra e rientrando subito dopo a sostare su comoda piazzola (35 m, IV+)


L8: salire per facili rocce verso destra, portandosi alla base di un tettino; superare il tetto con movimento atletico e rientrare quindi verso sinistra per proseguire poi in verticale su ottima roccia ricca di appigli e possibilità di protezione, sostando infine dove la parete si appoggia (50 m, V, poi IV+)


L9: per rampa verso destra giungere ad una fascia strapiombante, da superare con movimento deciso; puntare ora ad un marcato diedro sulla destra, salendolo per qualche metro fino in sosta (40 m, IV+)
L10 (conviene spezzare il tiro in due per evitare attriti): proseguire nel diedro quindi, giunti ad un intaglio con mugo, attaccare la placca di sinistra, risalendola fino ad una fessura. Salire ora la fessura (V+) o girare sulla sinistra per terreno più facile sino in sosta (45 m, IV, V).
L11: per facili rocce salire verso sinistra sino alla base di un grande ed aperto diedro, sostando su comoda cengia (20 m, III) 


L12: salire il diedro per facili rocce seguendo la linea di minor resistenza, sostando in modo assolutamente scomodo dove il diedro si restringe (40 m, III, IV).
L13: traversare con buona esposizione verso destra, guadagnando il filo dello spigolo e proseguendo su questo fino a giungere al termine della via, su comodo ripiano (15 m, IV)

Discesa: seguendo degli omini si giunge ad una paretina da risalire per un paio di metri; oltre questa si prosegue sempre cercando omini, giungendo in discesa ad un marcato canale che si attraversa su qualche porzione di ghiaia e terreno scivoloso; si segue ora una più marcata traccia, si scende un noioso ghiaione e si torna in questo modo nei pressi dell'attacco (circa 1h dall'uscita).

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