venerdì 5 febbraio 2021

La Vallelunga

Questo nevoso inverno, come non accadeva ormai da anni, ci permette di visitare con gli sci alcune valli che non sempre sono accessibili.
La Vallelunga è una gita che impone un importante impegno in termini di sviluppo e dislivello, però ampiamente ripagato dalla lunga e divertente sciata e dai luoghi eccezionali che si percorrono.
L'itinerario qui proposto consiste nella splendida traversata sino a Casali di Ussita per la Val di Panico, per la quale sono necessarie due auto. 
In mancanza si dovrà fare rientro a Forca di Gualdo passando per Cima di Vallinfante, con sviluppo e dislivello più o meno analoghi.

Accesso: Forca di Gualdo (MC)
Tempo di percorrenza: 6/8 ore
Dislivello: 1800 metri
Difficoltà: MS
Valutazione: ****

Lasciata la macchina d'appoggio a Casali di Ussita, stupenda frazione martoriata dal terremoto, si sale sino a Forca di Gualdo, dove si parcheggia e si parte.
Prima tappa della giornata sarà la spalla sottostante il Monte Porche o, per i più volenterosi, la vetta di quest'ultimo.
La strada per gli impianti di Monte Prata (Hotel La Baita) è attualmente chiusa al transito veicolare (feb. 2021) e ciò impone di percorrerla con gli sci o a piedi se non innevata.
Ciò comporta una monotona mezz'ora di cammino, dopo la quale si procede per la sterrata che conduce fino a Fonte della Iumenta.

Lungo la strada che da Forca di Gualdo conduce agli impianti di Monte Prata

Da qui si risalgono i sovrastanti dossi, fino ad una sella posta a circa quota 2100 m, poco distante dalla vetta del Monte Porche.
Notevole il panorama sul vicino Pian Grande.
La Vallelunga può ora essere imboccata dalla stessa sella o, nel suo ramo destro, raggiungendo la vetta del Porche.
Noi abbiamo optato per la prima possibilità, godendoci una sciata su ottima neve trasformata sino a Capotenna!! 

L'imbocco della Vallelunga

La valle è lunga circa 5 km e in discesa si perdono più o meno 1000 metri di dislivello. Le pendenze non sono eccessive e l'ambiente è senz'altro meritevole.

Berro e Priora dominano la Vallelunga

Giunti a Capotenna inizia la vera faticaccia della giornata: la risalita della Valtenna sino a Passo Cattivo.
Pazienza, gambe e fiato, si procede prima per la lunga carrareccia nel bosco, per poi uscire sugli ampi pendii della Valtenna, risalendola fino alla testata e quindi al Passo, dove verosimilmente sarà necessaria una pausa di decompressione.

Lungo la carrareccia della Valtenna

Il lontano Monte Bove Sud

Passo Cattivo

Da qui, se si intende ritornare al punto di partenza, occorre procedere verso sinistra, superando cima di Vallinfante, per tornare alla spalla da cui si è iniziata la discesa.

Verso Sud

Avendo lasciato una macchina a Casali di Ussita, siamo invece saliti sino al Monte Bove Sud dove, tolte le pelli, siamo scesi in Val di Panico per il suo canale Nord-Est (pendenze 40°, ripido), sciando- grazie all'abbondante innevamento - sino alle sorgenti di panico.

La bassa Val di Panico

La frazione di Casali si raggiunge in poco più di 30 minuti seguendo infine la carrareccia sul lato destro della valle, totalizzando in questo modo circa 22 km di sviluppo.
Inutile dire che una gita di questo tipo richiede condizioni di neve ben assestata e adeguate capacità, anche in considerazione del grande impegno complessivo.

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