mercoledì 1 ottobre 2014

Seconda spalla, Aquilotti '72

Freddo, ma proprio un bel po'! Il fatto di non essere particolarmente svelti contribuisce a beccarne pure di più, ma devo dire che è stata proprio una bella giornata.
Il Gran Sasso a fine settembre si prepara per l'inverno, anche se non siamo i soli a girare per quei paraggi.
La via nella prima parte è di stampo classico: diedri, fessure e difficoltà intorno al IV. Dopo tre tiri però la musica cambia, si sale in placca e in qualche punto non manca l'esposizione; poco cambia che una fila di chiodi a pressione aiuti a superare un tratto di VI niente da ridere.
Una stellata clamorosa ci fa fermare mentre scendiamo con le frontali, si dovrebbe rientrare prima - lo sappiamo - ma a volte può valere la pena.

Accesso: Prati di Tivo (TE)
Tempo di percorrenza: 7 ore
Dislivello: 230 metri la via
Difficoltà: VI
Valutazione: ***


Dall'arrivo della funivia che sale dai Prati di Tivo si segue il sentiero che sulla destra passa sotto la parete nord del Corno Piccolo.
Al termine di questo si prosegue per la ferrata Ventricini, fino alla seconda scala, poco sopra la quale parte la via.

Verso il Ventricini

Attacco il primo tiro che sono passate le dieci del mattino, si sale su per un evidente diedro di circa 50 metri. E'tardi ma è un freddo cane e mi ritrovo con le mani completamente ghiacciate già dopo qualche metro. Non sento le prese, l'arrampicata è sul III, ovviamente tutto da proteggere, e mi ritrovo a infilare una fettuccia anche su una clessidra che non reggerebbe nemmeno il sacchetto della magnesite.
In sosta (due buone clessidre) le mani si scaldano e passo qualche minuto a contorcermi prima di recuperare i compagni.

Sosta panoramica

Parto per il secondo tiro ancora più infreddolito dal vento che ora inizia a farsi sentire per bene. Ancora 50 metri, inizialmente sul III, in un diedro appoggiato, poi - quando questo si biforca - prendo a sinistra per una fessura più verticale, IV+. Il bello è che i friends grandi li ho già piazzati nella prima parte del tiro, quindi tocca arrangiarsi con un paio di nuts: esco bello lungo e arrivo in sosta (2 spit) per rocce più appoggiate.
Il terzo tiro percorre l'ultima parte del diedro, IV, circa 30 metri fino a dove questo è sbarrato da un tettino, poco sotto il quale si sosta su fix e catena inox.

Dalla sosta del terzo tiro

Da qui inizia la seconda parte della via, decisamente diversa dalla prima. Breve scambio di corde e cedo il comando della cordata. 
Il quarto tiro (V/V+) sale inizialmente fin sotto il tettino (ch.), per poi traversare verso destra con passaggio di piedi delicato (2 ch.), e quindi rimontare per un elegante fessura/diedro che seguiamo fino ad una sosta su cordoni, 50 metri (le relazioni parlano di un tiro intermedio, probabilmente non si deve seguire integralmente la fessura/diedro dopo il traverso, ma andare verso destra per placca).

L'inizio del quarto tiro... che roccia!

Il quinto tiro è un po'più facile, V, 40 metri. Traversiamo verso destra per buoni buchi, per poi risalire un muretto (ch.) con passo atletico che immette su una piccola ed esposta cengia da seguire verso destra, fino a sostare (2 chiodi) proprio sotto una fila di chiodi a pressione.
Ecco, per questa fila di chiodi passa l'ultimo tiro: una placca verticale con qualche buco, che ad occhio non sembra proprio facile.
In realtà è proprio un bel muro, dove grazie alla fila di chiodi riesco a concatenare una serie di A0/piede su chiodo da manuale. Terminata la placca si traversa a sinistra seguendo una fessura a volte cieca, al termine della quale un ultimo ostico passaggio conduce alla sosta.

Quinto tiro

Ultimo tiro!

E'freddo, nonostante sia uscito il sole. Svelti ci dividiamo una tavoletta di cioccolata e rifacciamo le corde, per iniziare a scendere.
Per traccia imbocchiamo il canale Bonacossa, seguendolo in discesa fino ad una sosta su chiodo e clessidra dalla quale attrezziamo una doppia da 60 metri.

Spalle

Terminata la calata, con le corde che si incastrano un paio di volte durante il recupero, continuiamo a disarrampicare lungo il canale, fino al suo termine, quando accendiamo ormai le frontali.
Il tramonto è uno spettacolo, e mentre ci rotoliamo nell'erba alta per raggiungere i Prati di Tivo ci fermiamo a guardare un cielo stellatissimo, sotto il quale arriviamo finalmente alla macchina.

Roccia!

Canale Bonacossa

Tramonto

1 commento:

  1. Fantastica, un tuffo in ricordi bellissimi! La prima salita al Gran Sasso per Jessica e una delle vie più divertenti che abbia affrontato,...il tutto con una cordata eccezionale! Grazie delle belle foto e per aver scaldato Jessi con qualche battutaccia zozza!!!ahahah sei un grande. Ciao,
    Riccardo
    p.s. ti rubo una frase e te la metto su fb...è troppo bella!!!

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