domenica 11 settembre 2016

Balza della Penna, Via del Grande Traverso

Salita divertentissima, piacevole, veramente meritevole.
Roccia buona, arrampicata entusiasmante e difficoltà contenute: una piccola perla che mi ha stupito tiro dopo tiro.
La via si sviluppa prevalentemente in traverso e la progressione è ottimamente protetta; le soste sono da collegare su buoni chiodi.
Per una ripetizione consiglio un ampio assortimento di cordini e fettucce per allungare le protezioni presenti. Non indispensabili, vista l'ampia chiodatura presente, friends o dadi.

Accesso: ss 257 Apecchiese, Km 40.800
Tempo di percorrenza: 5.30 ore
Dislivello: svil. 350 metri
Difficoltà: D (IV, qualche passo di V)
Valutazione: ****

Dal comodo parcheggio posto sotto alla Balza della Penna imboccare il sentiero che sale verso la parete rocciosa.
Giunti ad un bivio, quando il bosco inizia a diradare, prendere sulla sinistra e proseguire fino allo spigolo, dopo il quale si trova immediatamente l'attacco (in comune con la via Castellani-Vampa).

L1: la prima lunghezza è in comune con la Castellani-Vampa, si risale la paretina iniziale per poi affrontare un breve tratto appoggiato. Superare ora, volgendo lievemente a sinistra, un muretto ben appigliato e quindi un secondo salto, dopo il quale si sosta (30 m, IV+).
L2: proseguire oltre la sosta tenendosi sulla sinistra della spalla rocciosa. In traversata raggiungere la base della placca sulla quale corre la Castellani-Vampa. 
Qui terminano i fix, d'ora in avanti la via proseguirà unicamente su chiodi. 
Occorre ora individuare, appunto, alcuni chiodi sulla sinistra ed una clessidra con cordone, seguendo i quali su scala una sorta di diedrino, dopo il quale occorre proseguire in traversata verso destra sino a raggiungere la sosta (40 m, VI+).


Sul secondo tiro

L3: alzarsi un po'verso un evidente chiodo, poi in traversata verso sinistra su buona roccia e arrampicata divertentissima. Superare un pilastrino di rocce dal dubbio equilibrio e oltrepassare quindi un evidente spigolo, proseguire ancora alcuni metri sino a sostare nei pressi di un canalino (50 m, IV/IV+). 

Traverso...

L4 (possibile unire questo tiro ad L5): senza farsi trarre in inganno da un chiodo e da un fix posti in alto a sinistra, procedere ancora in traverso con bella ed esposta arrampicata fino ad individuare la sosta in corrispondenza di un alberello (20 m, IV).
L5: continuare il traverso verso sinistra, oltrepassando uno spigolo ed un canale, si sosta scomodamente su tre buone clessidre (40 m, IV+).
L6: ora in verticale sopra la sosta, poi lievemente verso destra per bellissima roccia concrezionata e arrampicata entusiasmante, fino ad uscire sulla grande cengia mediana, dove si sosta su clessidre (50 m, IV/IV+).

Sulla sesta lunghezza

L7: salire la bella placca ben appigliata e superare un lieve strapiombo, dopo il quale volgere verso sinistra per facili rocce e guadagnare una comoda sosta (35 m, IV).
L8: dritti per placca tecnica, poi con passo in traverso verso sinistra in lieve discesa guadagnare un diedro da percorrere verso destra con bella arrampicata, andando a sostare in corrispondenza di alcuni arbusti (30 m, V/V+, attenzione agli attriti!).

Ottavo tiro

L9: proseguire brevemente verso sinistra fino ad oltrepassare lo spigolo, risalire poi brevemente fino alla sosta su albero dove si trova anche la cassetta con il libro di via (25 m, III).

Dalla sosta di L9 proseguire verso l'alto facendo attenzione al terreno insidioso, guadagnando la cresta sommitale della Balza della Penna.
Da qui procedere per traccia poco evidente, prima salendo per rocce e poi immettendosi nel bosco, dove si inizia a scendere. 
Sempre per traccia, a volte non troppo visibile, si continua a scendere fino ad incrociare il bivio incontrato durante l'avvicinamento.
Dalla vetta alla macchina circa 40 minuti.
Come detto, salvo il primo tiro e la prima parte del secondo (dove si trovano fix), la via è attrezzata interamente ed ottimamente a chiodi. Le soste, da congiungere, sono quasi tutte su tre chiodi. Fare molta attenzione agli attriti ed allungare debitamente le protezioni.
Via consigliata nelle mezze stagioni, vista la favorevole esposizione al sole.

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