domenica 23 gennaio 2011

Anello Castelletta - Eremo di Grottafucile

Percorso vario e divertentissimo, mai difficile, con la possibilità di ammirare il dimenticato Eremo di Grottafucile, luogo veramente affascinante, purtroppo oggi quasi ridotto ad un pisciatoio.

Accesso: Castelletta (GPS: 43.404962,12.998607)
Tempo di percorrenza: 4 ore
Dislivello: 500 metri
Difficoltà: E
Valutazione: ****


Punto di accesso per il percorso sono i prati alti di Castelletta, dove, nei pressi del campetto da calcio, si parcheggia l'auto.
Si attraversa quindi il prato per immettersi nel sentiero che, seguito sino al termine, condurrebbe alla vetta del Monte Redentore.
Per tracce, invece di salire alla cima - e prima che il percorso inizi ad inerpicarsi - si raggiunge il ghiaione che scende sulla sinistra verso la valle, in direzione Falcioni.
Questo è forse il tratto più divertente del percorso: di corsa e saltando sopra i sassi si scende velocissimi tra le pareti di roccia che delimitano il ghiaione; attenzione ai tratti dove (causa la frequentazione) i sassi non vi sono più e si rischia di finire col fondoschiena per terra.
La zona è veramente particolare, evitando di fare troppo fracasso si possono avvistare anche i cervi che popolano il tratto di bosco, i quali ovviamente scapperanno alla velocità della luce al solo udire i passi sul ghiaione.

Il divertentissimo ghiaione
  
In breve la corsa termina ed il ghiaione si congiunge al sentierino che sale dall'abitato di Falcioni, che si segue sino all'incrocio con la strada asfaltata (ottima fonte sulla sinistra).
Da qui si proocede attraversando il passaggio a livello di Pontechiaradovo ed imboccando la strada che conduce all'interno della Gola della Rossa.
Dopo poche centinaia di metri di cammino, sulla destra, si dirama il sentiero per l'Eremo di Grottafucile.
Superata una sbarra in ferro, per la strada di ghiaia si oltrepassa il ponticello sul fiume e si attraversa il piazzale della deturpante cava dismessa.
Qui alcune indicazioni per l'Eremo conducono al sentiero, sempre agevole, che man mano si fa più ripido.
Proprio sulla sommità della cava, in circa 30 minuti dalla Gola, si trova il bellissimo Eremo: alcuni ruderi in pietra consentono di arrivare a ridosso della parete e di ammirare le nicchie faticosamente scavate dai frati, a suon di scalpello, nella roccia.
  

Le nicchie dell'Eremo

La vegetazione ha ormai invaso tutto...

Dopo una breve pausa si può ripartire in direzione Castelletta, proseguendo per il sentiero verso la bellissima e panoramica sella posta al di sopra dell'Eremo.
Solo la vista delle orribili cave riesce a togliere magia a questo tratto di sentiero, cosparso di coloratissime e profumate ginestre.
Seguendo la traccia ci si immette nel bosco, dal quale, dopo una breve salita, si sbuca per altri affascinanti tratti di prato, ancora tra le ginestre.
La sella sopra all'Eremo
Le ripide pareti del Monte Revellone
Un segnavia indica qui la direzione da seguire per Castelletta, attenzione però ad individuare il bivio che ad un certo punto si stacca sulla destra del percorso, segnalato da un omino in pietra.
Se seguendo la strada principale ci si ritrova in discesa occorre tornare sui propri passi e cercare meglio.
Dal bivio si sale ancora per prati ed arbusti, sino ad immettersi nel bosco dove, con pendenze ora leggermente più elevate, si cammina per circa 30 minuti.
Si esce allo scoperto sul fianco del Monte Revellone e, in breve, ci si ricongiunge al sentiero di andata, dal quale fare ritorno ai prati alti di Castelletta.

Coloratissimi
Il tratto finale del sentiero


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