Una ferrata che percorre le più belle guglie delle Dolomiti del Brenta, tosta, esposta e panoramica! Veramente bella.
Ramponi e piccozza consigliabili, a luglio abbiamo trovato abbastanza neve e ghiaccio.
Ramponi e piccozza consigliabili, a luglio abbiamo trovato abbastanza neve e ghiaccio.
Accesso: Madonna di Campiglio - Rif. Vallesinella
Tempo di Percorrenza: 2 ore dal Rif. Vallesinella al Rif. Tuckett, 1 ora dal Rif. Tuckett all'attacco, 6 ore la ferrata, 2 ore per la discesa
Dislivello: 700 m dal Rif. Vallesinella al Rif. Tuckett, 400 m dal Rif. Tuckett all'attacco, 400 m la ferrata
Difficoltà: EEA il sentiero, difficile la ferrata
Valutazione: ****
Si parte imboccando il sentiero che conduce al Rif. Tuckett, circa 700 m di dislivello nel bosco di conifere; salendo si incontra a quota 1800 m anche il Rif. Casinei.
In circa un paio di ore si arriva al rifugio, da dove si prosegue per raggiungere l'attacco della ferrata.
Dal rifugio occorre poi raggiungere l'attacco della ferrata, posto proprio sulla Bocca del Tuckett.
Ci si incammina quindi per il sentiero che parte proprio dietro al rifugio e che si dirige verso il nevaio, ben visibile anche dal basso.
Giunti alla base nevaio, lo si percorre sino in cima, dove alcune indicazioni segnalano l'inizio della via.
Purtroppo abbiamo percorso la via con un tempo non proprio sereno, anche se il sole a tratti ha riscaldato i gelidi cavi d'acciaio della ferrata.
Aggirata la parete si apre la spettacolare vista sulla valle del Rif. Brentei, con Cima Tosa che lascia intravedere anche il canalone innevato che la risale.
Arrivati al bivio con la ferrata Detassis, un'occhiata al cielo ci ha suggerito di scendere direttamente al Rif. Brentei, saltando l'ultimo tratto delle Bocchette alte, e di evitare un temporale appesi ad un cavo d'acciaio.
Con la Detassis, dove la roccia gocciolante ci ha inzuppati proprio per bene (facendoci esaltare gli abilissimi apritori che hanno infilato delle scale strapiombanti su dei mucchi di breccia), siamo quindi scesi fino al nevaio.
Da qui in circa due ore si raggiunge il Rif. Brentei, meta ambita anche da una buona percentuale della popolazione tedesca, considerato l'elevatissimo numero di crucchi (mai troppo sobri) presenti in loco.
Rifugio Tuckett
Il Rifugio Tuckett dall'alto
Le pareti del Castelletto
Dal rifugio occorre poi raggiungere l'attacco della ferrata, posto proprio sulla Bocca del Tuckett.
Ci si incammina quindi per il sentiero che parte proprio dietro al rifugio e che si dirige verso il nevaio, ben visibile anche dal basso.
Giunti alla base nevaio, lo si percorre sino in cima, dove alcune indicazioni segnalano l'inizio della via.
Il nevaio per la Bocca del Tuckett
L'attacco della ferrata
Messo l'imbrago e il casco si inizia a salire per le prime roccette attrezzate, rese abbastanza infide dalla neve e dal gelo.
In alcuni tratti privi di cavo è necessario fare molta attenzione a dove si mettono i piedi, anche perchè l'esposizione non è poca!
Vista verso il Rifugio Tuckett
Guglie
Perfetto equilibrio
Tratti innevati
Sotto
Cime imbiancate
Cengia
Gelidi passaggi
Balcone dolomitico
Sbuffi
Aggirata la parete si apre la spettacolare vista sulla valle del Rif. Brentei, con Cima Tosa che lascia intravedere anche il canalone innevato che la risale.
Cima Tosa e Rif. Brentei
Arrivati al bivio con la ferrata Detassis, un'occhiata al cielo ci ha suggerito di scendere direttamente al Rif. Brentei, saltando l'ultimo tratto delle Bocchette alte, e di evitare un temporale appesi ad un cavo d'acciaio.
Con la Detassis, dove la roccia gocciolante ci ha inzuppati proprio per bene (facendoci esaltare gli abilissimi apritori che hanno infilato delle scale strapiombanti su dei mucchi di breccia), siamo quindi scesi fino al nevaio.
Da qui in circa due ore si raggiunge il Rif. Brentei, meta ambita anche da una buona percentuale della popolazione tedesca, considerato l'elevatissimo numero di crucchi (mai troppo sobri) presenti in loco.
Nebbie...
Nevaio sotto la ferrata Detassis
Il Canalone Neri
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