Forse il più bel giro che ho mai percorso sui Sibillini, per varietà di ambienti e panorami.
Dal Santuario della Madonna dell'Ambro si risale la valle dell'Ambro fino alle sorgenti, per poi svalicare per il Rifugio del Fargno, da qui la Priora e la lunga discesa verso il punto di partenza.
Ho percorso il giro in 2 giorni, fermandomi per dormire al rifugio, però il tutto potrebbe essere affrontato anche in giornata!
Accesso: Santuario Madonna dell'Ambro (GPS: 42.951452,13.288532)
Tempo di percorrenza: 5 ore il primo giorno, 5 ore il secondo
Dislivello: 1.100 metri il primo giorno, il secondo giorno 500 metri in salita e 1.600 in discesa
Difficoltà: EE
Valutazione: ****
Si prende il sentiero che parte proprio dietro al Santuario, dove sulla sinistra si trova una fonte.
In circa un'ora si raggiunge il Balzo Rosso, una strapiombante parete di roccia color bruno che si costeggia per continuare a salire nel bosco.
Il Santuario della Madonna dell'Ambro
Il Balzo Rosso
Ottimo punto per una sosta è Casale Gualberto, a circa un paio d'ore dalla partenza, si tratta di un casale abbandonato divenuto riparo per pipistrelli, nel bel mezzo di una fittissima vegetazione che rende abbastanza complesso camminare.
Casale Gualberto
Dal casale, in poco tempo, inizia la faggeta, dove alcuni alberi caduti nel mezzo del sentiero devono essere scavalcati per proseguire. Si arriva quindi alle Roccacce, bellissima zona all'interno della faggeta.
Faggeta
Le Roccacce
Dopo alcune centinaia di metri, infatti, si esce dal bosco e si inizia a scendere verso la Valle dell'Ambro vera e propria (occhio perché il sentiero è in discesa e su erba scivolosissima).
La sorgente del torrente è vicina: proprio sulla sinistra, ingreppandosi un po', si raggiunge la grottina da cui sgorga il fiume Ambro.
La Val d'Ambro dall'alto
Indicazione per la sorgente
Sorgente dell'Ambro
Da qui occorre ora risalire la parte finale della vallata che, pur mostrandosi in apparenza pianeggiante, in realtà spezza discretamente le gambe.
Proprio sotto la testata della valle si trova Casale Rinaldi, un rudere abbandonato che può essere un comodo riparo in caso di pioggia. Vicino al casale passa anche il sentiero che si segue, ora con pendenze maggiori, per arrivare alla Forcella Angagnola, da cui scendere per il Rifugio del Fargno.
Alle spalle mentre si risale la valle
Casale Rinaldi
Sbuffi sul Bove Nord
Con grande stupore, arrivato alla meta, scopro che il Rifugio del Fargno è aperto!
Bene, si pernotta dentro e si mangia decentemente, questa sera! La compagnia dei gestori è davvero gradevole, scopro anche che il cagnolino della signora che gestisce il rifugio è stato, tempo fa, "portato via dall'aquila"...
Dopo una abbondante cenetta in compagnia dei gestori, mi metto a dormire presto, l'idea è quella di partire alle 4 per vedere l'alba sulla cima della Priora, per poi scendere.
Verso Ussita
Il Rifugio del Fargno e Pizzo Berro
Ore 3.45 sveglia, ore 4 parto.
Non c'è luna, la notte è buia e le stelle si vedono in modo micidiale, la frontale illumina quei pochi metri di sentiero davanti a me e piano piano salgo di nuovo verso Forcella Angagnola.
Da qui prendo, sempre nel buio, per Pizzo Berro, che non raggiungo, tagliando il prato verso la sella per la Priora.
Proprio mentre inizio ad attaccare la cresta che porta in vetta ecco i primi raggi di sole (ma porca...ho calcolato male i tempi!).
La sagoma della Priora alle prime luci dell'alba
Arrivo in vetta alle 6.00, due ore esatte dal rifugio, e il sole è già sorto...pensavo albeggiasse più tardi...
Nel vento gelido faccio uno spuntino e qualche foto, che non rende nemmeno l'1% del reale.
L'aria è netta e si vede fino al Gran Sasso, in mezzo la Sibilla, il Vettore, dietro il Bove.
La croce di vetta, alle spalle Forcella Angagnola ed il Monte Bove Nord
Altezza
La cima della Sibilla ed il Gran Sasso sullo sfondo
Inizio quindi a scendere per la cresta della Priora, per roccette e gradoni con dei panorami da paura anche sulla valle dell'Ambro percorsa il giorno prima. Incassato sui picchi della Priora si vede anche l'Eremo di San Leonardo.
I prati a quota 2.300 metri sono verde smeraldo, la brina rende tutto luminoso e scintillante.
L'erba, scendendo, diventa sempre più alta, in alcuni tratti mi bagno fino al ginocchio per camminare, ovviamente senza un sentiero da seguire...
La cresta della Priora
Val d'Ambro
Alle spalle
Luci
La Val d'Ambro all'alba
Cerchi delle streghe sotto Forcella Angagnola
Verso la cima della Priora
Dossi
I prati della Priora
Eremo di San Leonardo
La Sibilla (e l'Eremo di San Leonardo)
Il versante della Priora
Poi intravedo il Pizzo, e la traccia che scende (e che scenderà, devo arrivare a quota 600...) verso la valle.
Il sentiero, da qui, è sempre in discesa, anche quando, dopo poco, si immette nella splendida faggeta sotto la quale si cammina sino all'arrivo.
A causa di una slavina caduta quest'inverno, però, ad un certo punto il sentiero si interrompe e occorre superare un tratto di circa 50 metri scavalcando faggi abbattuti e tronchi di ogni genere.
In tutto, superamento della frana compreso, dalla vetta della Priora al Santuario della Madonna dell'Ambro ha impiegato 3 ore, dalle 6.00 alle 9.00.
Il Pizzo
Inizio della discesa
La faggeta
Il Balzo Rosso
Come detto, credo proprio che il giro sia uno dei più belli del gruppo dei Sibillini; ovviamente è percorribile anche al contrario ed in giornata, tenendo presente che si totalizzerebbero circa 1.600 metri di dislivello in salita ed altrettanti in discesa!
complimenti bellissime foto e bel giro, ci fai apprezzare dei luoghi dei sibillini che non molti conoscono. ma vai sempre in solitaria?
RispondiEliminaGrazie mille!!
RispondiEliminaBhe, in realtà a volte vado anche in compagnia, anche se in solitaria c'è tutto un altro fascino!
Se qualcuno poi si vuole unire è il benvenuto!
io mi unirei volentieri alle tue escursioni ma aime dovrò allenarmi molto per arrivare ai tuoi livelli di resistenza e coraggio per l'altitudine mi sa...
RispondiElimina