Una salita che in realtà è la combinazione di tre differenti vie, un bellissimo viaggio su una parete affascinante ed intricata come il Pizzo del Diavolo.
Le difficoltà sono concentrate prevalentemente nei quattro tiri centrali, ossia nella parte "autonoma" della Gigliotti-Marchini, con passi fino al V+ (secondo alcuni VI) che nonostante la mia vocazione da quartogradista sono anche riuscito ad apprezzare molto.
La combinazione è la seguente: le prime due lunghezze del camino meridionale, quattro tiri (più un piccolo raccordo) della Gigliotti-Marchini, per uscire seguendo i tre tiri dello Spigolo Bafile.
Giornata piacevolissima, con 10 ore totali tra avvicinamento, via e rientro, ovviamente conclusa davanti ad una birra al Rifugio degli Alpini a Forca di Presta.
Accesso: Forca di Presta (GPS: 42.789921,13.260756)
Tempo di percorrenza: 2 ore l'avvicinamento, 6 la via, 2 ore il rientro
Dislivello: 500 metri
Difficoltà: D+/TD, V+/VI
L'avvicinamento è il solito per le vie al Pizzo del Diavolo: da Forca di Presta si sale al Rif. Zilioli, per scendere poi alla Valle dei Laghi superando la Sella delle Ciaole.
Dal Lago di Pilato procedere poi verso il Camino Meridionale, evidente intaglio che divide il Gran Gendarme dalla parete Est del Pizzo del Diavolo.
Per la via portare un assortimento di protezioni veloci, cordini per allungare le protezioni e per le soste (tutte da collegare, a volte anche da integrare). Martello e chiodi pesano, ma possono far comodo...
Camino Meridionale
L1: Attaccare il Camino Meridionale (fix) salendo prima al centro poi sulla destra, sino ad incontrare la sosta su 3 chiodi (fix, 3 chiodi, 40 m., IV)
Attacco del Camino Meridionale
L2: Proseguire all'interno del camino (sx della sosta) fino ad uscire su un pianoro per facili placche. Sosta su clessidra e fix, sulla destra del canale (1 ch., 40 m., III)
Secondo tiro del Camino Meridionale
Dalla sosta di L2
Gigliotti-Marchini
L3: Dalla sosta attraversare il canale ed attaccare l'evidente fessura sul lato sinistro dello stesso (ch. a metà). Con un paio di passi intorno al V/V+ guadagnare rocce più appoggiate, dove si sosta su due chiodi (40 m., V+, 1 chiodo)
Sulla prima fessura della Gigliotti-Marchini
L4 (raccordo): traversare per facile cengia a sinistra, rimontando una fessura di pochi metri, III (nessun chiodo, 20 m., III)
Traverso di raccordo
L5: Salire per la placca sovrastante (2 ch.), superando un passaggio più ostico circa a metà, poi attaccare la fessura (2 ch.) con movimenti atletici (V+) fino ad uscire su una cengia erbosa. Qui traversare lungo la cengia verso destra, rinviando la prima sosta su 2 ch. per raggiungerne una successiva più a destra, sotto dei caratteristici grottini (V+, 6 chiodi, 50 metri)
Placca e fessura, bellissimo tiro!
Sulla cengia di L5
L6: Appena a destra del pilastro sotto i grottini, salire per una sorta di diedro (occhio alla roccia) sino ad un piccolo ripiano cengia, rimontare su una cengetta ed attaccare la fessura con bei movimenti (2 ch., VI), quindi per entusiasmante placca sino alla sosta, sul margine sx di un canale (50 m., 3 ch., V, un pass. VI).
L7: Ora salire per le placche sovrastanti la sosta (pass. V., evitabile se si scende guadagnando il fondo del canale) e proseguire sempre sulla placconata (roccia buona, IV). Giunti in corrispondenza di un chiodo piegare a destra verso un evidente grottino, nei pressi del quale si trova la sosta su fix e chiodo (50 m., IV, 1 ch.).
Spigolo Bafile
L8: Salire per le placche fessurate con divertente arrampicata, sfruttando appunto le fessure fino a guadagnare lo spigolo (IV, 2 ch.). Proseguire quindi per lo spigolo, bellissimo, fino a sostare (due fix) sotto una paretina incisa da una evidente fessura, su di un comodo pianoro (50 m., IV, 3/4 ch.)
L9: Vincere con passaggio duro la breve fessura (V??/A0, ch.), per poi rimontare su un caratteristico pianoro (ch. con fettuccia), scendendo quindi ad un evidente intaglio con l'aiuto di un cordone fisso. Sosta su 2 ch. (verificare la tenuta). (30 m., pass. V+/A0 poi III, 2 ch.)
Sosta sull'intaglio di L9
L10: Attaccare il facile diedro sulla sinistra della sosta, al termine del quale vi è un chiodo. Aggirare l'evidente strapiombo sulla sinistra (chiodo), guadagnando nuovamente lo spigolo dopo qualche metro (friend incastrato). Seguire ancora lo spigolo per facili balze fino alla sosta su 2 chiodi (50 metri, IV, 2 ch., 1 friend incastrato).
Da qui, sciolti o in conserva corta, si risale la restante porzione di parete fino alla vetta del Pizzo del Diavolo per ghiaie e sfasciumi (30 min. alla vetta, occhio alla roccia!!!).
Dalla vetta, seguendo l'evidente crestina rocciosa, si raggiunge in breve la Cima del Redentore, dalla quale si imbocca la panoramica cresta che, verso sud, conduce alla Cima del Lago e quindi a Cima Pratopulito.
Da qui, sciolti o in conserva corta, si risale la restante porzione di parete fino alla vetta del Pizzo del Diavolo per ghiaie e sfasciumi (30 min. alla vetta, occhio alla roccia!!!).
Ultimi metri prima della vetta
Dalla vetta, seguendo l'evidente crestina rocciosa, si raggiunge in breve la Cima del Redentore, dalla quale si imbocca la panoramica cresta che, verso sud, conduce alla Cima del Lago e quindi a Cima Pratopulito.
Fantastico Bob, una salita magnifica!! grazie delle foto, sei un grande compagno di cordata!!!...speriamo di poter tornare sui nostri cari Sibillini!!!ciao,
RispondiEliminaRiccardo