Bella e facile scappata scialpinistica in un inizio stagione che lascia un po'a desiderare.
La neve è davvero poca, e soltanto nel fondo dei canali sembra possibile trovare qualcosa, ovviamente soltanto per sciare o fare qualche passo con le ciaspole.
Partiti a casaccio in direzione Sibillini abbiamo seguito il consiglio di due ragazzi perugini incontrati al parcheggio del Monte Prata e ci siamo diretti verso la Valle Santa.
Neve primaverile e un panorama sempre bellissimo, anche se decisamente poco consono alla stagione.
Accesso: Forca di Presta
Tempo di percorrenza: 3 ore
Dislivello: 650 metri
Difficoltà: MS
La Valle Santa è quella valletta che, dalla strada che conduce a Forca di Presta, porta fino al Vettoretto, il pianoro sul quale si transita seguendo la normale al Monte Vettore.
Con gli sci ai piedi è possibile, terminata la Valle, proseguire verso la vetta più alta delle Marche (superando un dislivello complessivo di circa 1200 metri), oppure - come noi - tornare direttamente per il percorso di andata una volta raggiunto il M. Vettoretto.
Si parte da una marcata curva poco prima di Forca di Presta (ca 1400 mslm), dalla quale è già visibile quasi in tutto il suo sviluppo la Valle Santa.
Si oltrepassa inizialmente qualche campo coltivato (che in questa stagione dovrebbe essere ben coperto di neve) per poi iniziare a risalire la valle seguendone il fondo.
In salita nella prima parte
Lo Scoglio dell'Aquila
Le pendenze sono inizialmente più dolci, per poi impennare quando la valle volge al termine.
La neve che troviamo salendo è primaverile e molto compatta, tanto che nella parte superiore, dove le pendenze si accentuano, decido prima di infilare i rampant, per poi salire gli ultimi pendii con gli sci in spalla sino al M. Vettoretto (2050 mslm).
La discesa, viste le condizioni del manto, è molto piacevole, salvo la necessità di seguire costantemente il fondo della valle, con alcuni tratti più stretti, per la ridottissima quantità di neve.
Verso la fine della Valle Santa
Giornata piacevole e soleggiata, dove ci siamo anche trovati a dover superare una sorta di crepaccio nella parte alta della Valle, dove in corrispondenza di un saltino roccioso erano presenti alcuni grossi buchi nel fondo, sotto i quali scorreva acqua...
Sicuramente da rifare con maggiore innevamento, magari raggiungendo il Vettore o Punta Pratopulito, vette che invece abbiamo trovato quasi interamente scoperte, decidendo quindi di fermarci al Vettoretto.
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