La meta, stavolta, era la parete nord di Cima del Lago, trovata però piena di accumuli di neve che ci hanno fatto desistere dal salire.
Il ripiego, su uno dei canali che dal Lago di Pilato salgono sul versante ovest del Vettore, è stato comunque molto divertente.
La salita al momento non è relazionata in nessuna guida e in verità abbiamo deciso di provare semplicemente per vedere cosa avremmo trovato.
Difficoltà contenute ma continue, ghiaccio di fusione su rocce e falaschio, poco proteggibile, circa duecento metri di salita piacevole.
Abbiamo scalato il solo canale centrale, quello tra gli altri paralleli sbuca più in alto, ma penso siano salibili - con difficoltà analoghe - anche gli altri vicini.
Via consigliata quando i pendii sovrastanti sono scarichi di neve, altrimenti elevato rischio di valanghe. Ottima come ripiego in giornate incerte dove le altre salite della zona risulterebbero troppo lunghe o non in condizioni.
Accesso: Forca di Presta
Dislivello: 800 metri
Tempo di percorrenza: 7 ore totali, 30 minuti la via
Difficoltà: AD+ (ghiaccio e misto 60°, pass. 70°)
Valutazione: ***
Come solito la sveglia è mattutina, e con un paio di ore di macchina siamo immersi nel vento di Forca di Presta.
La camminata fino allo Zilioli questa volta è un po'più lunga, ci rallenta la neve sfondosa e qualche accumulo causato dal vento.
Il pendio che scende al Lago di Pilato dalla Sella delle Ciaole però è una lastra di ghiaccio, e in pochissimo tempo siamo all'imbutino, dal quale buttiamo un'occhiata alle vicine pareti.
In salita verso lo Zilioli
La nord di Cima del Lago sembra piena di accumuli, e forse la neve non è molto buona come potevamo aspettarci.
Un'occhiata al vicino Canale Maurizi, sul Pizzo del Diavolo (che scarica), ci fa scartare anche quell'alternativa.
Buttiamo alla fine l'occhio sui canali, mai relazionati, che salgono dal Lago di Pilato incidendo il pendio ovest del Monte Vettore.
In quella zona non sembrano esserci accumuli, e il canale che sbuca più in alto pare avere un'uscita ripida e bella ghiacciata.
Decidiamo di provare, tanto male che vada abbiamo un discreto mazzo di chiodi per ritirarci...
Scendiamo quindi per la zona delle roccette, dove il ghiaccio ci costringe a disarrampicare con due picche prima di arrivare al lungo traverso su neve sfondosa che porta alla base del canale che abbiamo puntato.
Prima di questo, un altro paio di canali paralleli sembrano salibili su difficoltà non eccessive, anche se forse più corti.
Aggirato un ultimo sperone ci troviamo di fronte la salita: sostanzialmente un larghissimo canale di roccia e ghiaccio che sale impennandosi. Un paio di cornici incombenti sul lato sinistro ci inducono ad attaccare sul lato destro del canale, dove sembrano esserci diverse possibilità di salita.
La via percorsa vista dall'ingresso nel canale
Pizzo del Diavolo
Affrontiamo prima l'imbuto nevoso fino alla base delle roccette, dove prepariamo i materiali sull'imbrago per ogni necessità.
Decidiamo di salire slegati, con la corda già filata e pronta nello zaino.
Il ghiaccio all'inizio è molto secco e spaccoso, tanto che, alla seconda mattonella che sgancio, Mirco decide di procedere lungo una linea parallela a quella che sto seguendo.
Le pendenze sono di circa 70°. su difficoltà accettabili e sempre su buon ghiaccio, che consente una progressione abbastanza sicura e molto divertente.
In circa duecento metri di scalata siamo fuori, sul pendio che sale alla vetta del Vettore.
Usciti
Vista la nebbia che inizia ad avvolgere inesorabilmente la cima, decidiamo di tornare alla Sella delle Ciaole tagliando verso destra lungo il pendio a tratti ghiacciatissimo, con il vento che inizia ad essere veramente impetuoso.
Vento forte sulla Selle delle Ciaole
Nel complesso un'alternativa molto divertente, sicuramente l'unica che ci sembrava accettabile nelle condizioni in cui abbiamo trovato le pareti della zona.
Sarebbe interessante, in futuro, salire anche i vicini canali o magari anche le crestine che li dividono, sempre che i pendii superiori siano scarichi di neve.
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