Via di roccia piacevole e divertente, che sale grossomodo lo spigolo della Balza Forata nell'incantevole scenario della Val d'Abisso, alle pendici del Monte Nerone.
In loco si trovano già chiodi a sufficienza e soste attrezzate, qualche protezione veloce potrebbe essere utile nei passaggi più facili.
Necessari cordini per collegare i punti di sosta.
Accesso: Santa Maria in Val d'Abisso (Piobbico, PU)
Tempo di percorrenza: 1.30 l'avvicinamento, 2 ore la via
Dislivello: svil. 250 metri
Difficoltà: VI (oppure V/A0)
Valutazione: ***
Dalla chiesetta di Santa Maria in Val d'Abisso si imbocca il sentiero per la vetta del Monte Nerone: si passa per un mulino diroccato e ci si immette nella bella Val d'Abisso, risalendola su evidente traccia.
Attraversato nuovamente il corso del torrente si prosegue ora sul versante destro della vallata, fino ad arrivare ad un nuovo attraversamento in corrispondenza di una evidente cascata.
Da qui si prosegue per traccia più ripida fino ad arrivare alla Balza Forata, sul cui spigolo inferiore si trova l'attacco della via, raggiungibile in breve per detriti.
La Val d'Abisso
La via attacca in un evidente diedro, strapiombante in alto. La prima lunghezza, per chi cercasse difficoltà più contenute, può essere aggirata sulla destra passando per una delle due/tre varianti possibili.
L1: salire dritti per placca ed affrontare il diedro fessurato, uscirne con passaggio ostico e proseguire su terreno appoggiato; ora per diedro appoggiato e placche si va a sostare su tre chiodi nei pressi di un) comodo pulpito (VI/A0, poi IV-, 45 metri, diverse protezioni in loco.
Sul diedro della prima lunghezza
L2: affrontare il passaggio di V poco sopra la sosta (fettuccia incastata + chiodo), dopo il quale si trova il passo del gatto; ora proseguire dritti su difficoltà più contenute, superata un'ultima placca si sosta su cordone (V, poi IV, 50 metri, numerose protezioni, attenzione agli attriti).
Sosta di L2
L3: salire la paretina sovrastante la sosta ed iniziare quindi a traversare decisamente a destra; terminato il traverso ben ammanigliato guadagnare la bella forcella, dove sostare su grosse clessidre (IV+, 35 metri, traverso ottimamente protetto);
Divertente traverso
L4: salire la paretina in verticale fin sotto l'evidente strapiombo triangolare, da superare con bella arrampicata sulla destra; guadagnare ora il filo di cresta fino ad un comodo spiazzo ove sono posti gli ancoraggi di calata (V-, 35 metri, diversi chiodi).
Sulla placca dell'ultimo tiro
Discesa: dal cavo metallico con una doppia da 60 metri, in parte nel vuoto, si guadagna il terreno; da qui si riprende il sentiero o si torna al punto d'attacco scendendo il ghiaione.
Discesa in doppia
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