La salita segue l'evidente linea di cresta che conduce dalle pendici del Bicco sino alla cima, attraversando a tratti alcune ampie cenge erbose che tolgono un po'di continuità all'arrampicata.
Le difficoltà sono modeste, tutte le soste sono attrezzate con due bei fix e la via è discretamente chiodata, anche se è il caso di avere qualcosa per integrare le protezioni esistenti.
Accesso: Frontignano di Ussita, Hotel Felycita (GPS: 42.91964,13.165516)
Tempo di percorrenza: 1 ora l'avvicinamento, 4 ore la via, 1 ora il ritorno
Dislivello: 600 m l'avvicinamento, 300 m la via
Difficoltà: E l'avvicinamento, III - IV la via
Valutazione: ***
Si parte dal piazzale dell'Hotel Felicyta, imboccando il sentiero che conduce in Val di Bove.
Prima passando per un bosco di pini e poi iniziando a risalire mentre il bosco digrada si arriva all'ingresso della valle, con il massiccio della Croce di Monte Bove sulla sinistra e la cima del Bicco a destra.
Ci si dirige verso quest'ultima, risalendo la vallata sul lato destro per prati in lieve salita, che in circa un'ora dalla partenza conducono alle pendici della cresta nord-est della cima.
L'attacco della via è situato sulla sinistra dello spigolo di cresta, alla base di un evidente camino dove si intravedono i primi chiodi.
L'attacco della via
Si inizia quindi a salire utilizzando le protezioni esistenti e una buona clessidra, dopo la quale la via volge lievemente sulla sinistra, risalendo un semplice camino al termine del quale, su comodo terrazzino, si sosta.
Uno sguardo alla Val di Bove da una prospettiva eccezionale e si riparte (a sinistra della sosta) per la seconda lunghezza, con il passo probabilmente più difficile della via (secondo me IV ma potrei essere smentito in difetto...), protetto con un chiodo dove far passare un cordino perchè il rinvio non entra.
Il terrazzino della prima sosta
Vista dalla prima sosta
Superato il passaggio la via degrada molto in difficoltà, i prossimi passaggi si ritroveranno alcune lunghezze più in alto.
Si prosegue infatti per ampie cenge erbose e piccole placche da superare in tranquilla arrampicata, le protezioni non sono molte ma decisamente sufficienti alle difficoltà, soste sempre attrezzate a fix.
Salendo (si segue l'evidente linea di cresta) non si può fare a meno di voltare lo sguardo alla valle ed alle cime che la circondano, così come ai disegni che la neve, sciogliendosi, forma sulle doline.
Cengia
Verso la Val di Bove
Superata la parte centrale della via inizia la parte più bella della salita, con le placche finali che in pochi tiri conducono sino alla vetta del Bicco.
Placche appoggiate
Ultimi tiri
Arrivati nei pressi della vetta è quasi inutile proseguire in cordata, si risale l'ultimo zoccolo facendo ben attenzione al terreno friabile e si è a quota 2052 m!
Bella salita, mai faticosa, forse un po'discontinua ma decisamente meritevole. Roccia non eccellente (anzi) in alcuni tratti ma sempre buona dove serve.
Dalle strisciate di ramponi sulla roccia direi che la salita si presta anche come itinerario invernale, magari evitando i primi tiri e raggiungendo la cresta passando per il sottostante canale Maurizi, che in due o tre punti vi sbuca con dei canalini secondari.
Vetta!
In cima al Bicco
Anche questa volta il periodo primaverile ci ha fatto incontrare un indigeno della zona, al pascolo proprio sui prati di Frontignano.
Cervo
La cresta ha esposizione Nord Est.
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