mercoledì 29 ottobre 2014

Le cascate della Prata e della Volpara

Il versante ascolano della Laga, anche questo ricco di castagni, acqua, cascate. L'arrivo delle prime perturbazioni, dopo un'estate dell'ultimo minuto, rende il sentiero spesso abbastanza scivoloso, ma credo che questa caratteristica sia un po'una costante del luogo.
Quasi inesistenti le castagne (che comunque alcuni cartelli indicano come vietate da raccogliere...), la cui mancanza non ha però influito sulla bellezza del posto e delle cascate. Forse nel percorso manca uno spazio aperto da raggiungere per guardarsi un po'intorno, visto che il sentiero si sviluppa interamente nel bosco, prima fra castagni, poi nella faggeta, passando nell'ultimo tratto per un breve tratto di ambiente di bassa vegetazione nel grande fosso in cui termina la cascata della Volpara, la più lunga del gruppo.
Attenzione ai cartelli segnavia lungo il sentiero, che indicano tempi di percorrenza totalmente sballati. Molto probabilmente sono stati piantati a caso!

Accesso: Umito (AP)
Tempo di percorrenza: 5 ore a.r.
Dislivello: 700 metri
Difficoltà: E
Valutazione: ***


Arrivati al piccolo abitato di Umito si imbocca, fin dove si può in macchina, una piccola sterrata che scende sulla destra.
Parcheggiando nei pressi di un ponticello in cemento, si inizia a camminare lungo la carrareccia, fra i grandi castagni, in lieve salita.
Le castagne sono poche, e piccolissime, i numerosi ricci che troviamo in terra sono quasi tutti vuoti.
Si cammina per una buona mezzora prima di arrivare alla deviazione che conduce alla cascata della Prata.
Un sentierino sulla sinistra, su terreno a tratti scivoloso, conduce in pochi minuti alla base del suggestivo salto della cascata.

La cascata della Prata

Salti d'acqua

Ripreso il percorso principale, si continua a camminare in saliscendi fino ad incontrare una piccola costruzione, oltrepassata la quale, in breve, si raggiunge il Fornetto, una caratteristica costruzione in pietra - di un piccolo forno per il pane - posta all'imboccatura di un grottino, in passato utilizzato come ricovero di pastori.

Il Fornetto

Sempre seguendo il sentiero nel bosco di faggi si prosegue costeggiando ruscelli e piccole cascate, con i cartelli segnavia che indicano ogni volta tempi di percorrenza differenti per la cascata della Volpara.

Scivolo!

Il bosco

Si arriva così alla base del grande fosso formato dalla cascata, dove, in un intrico di vegetazione, spunta finalmente il lunghissimo colatoio della Volpara, che incide l'erta parete della Macera della Morte, innevata!!

La cascata della Volpara

Schizzi

Ragno HD

La Macera della Morte innevata

Per un piccolo stradello sconnesso sulla sinistra si sale seguendo un inciso canale che ripidamente consente di arrivare al secondo salto della cascata.
La parte superiore è ancora molto lunga, ma anche da qui lo spettacolo è bellissimo!
Il ritorno avviene per lo stesso percorso seguito all'andata, che in circa un'ora e mezzo conduce nuovamente alla macchina.

Acqua ovunque

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